Terra e Pace

Terra e Pace


Esponiamo, brevemente, il nostro progetto Politico, che non a caso si richiama a due principi fondamentali: il rispetto e la salvaguardia della Madre Terra, e la Pace, condizione imprescindibile per la costruzione di una vera Società Civile.

Qualcuno di noi, nelle scorse settimane, scrive pubblicamente, e giustamente, che ormai da parecchi lustri assistiamo, quasi con rassegnazione, al declino e allo spopolamento della nostra terra. È noto, continua, che la posizione in cui è situata la nostra cittadina è davvero invidiabile: equidistante dal mare e dalla montagna, eppure questa condizione geografica così vantaggiosa contrasta con il suo progressivo spopolamento e declino.

C’è qualcosa che non torna: sicuramente, politiche pubbliche di contrasto allo spopolamento mai attuate come, ad esempio, la rivitalizzazione dei centri storici sia del nucleo centrale (quartiere “Massari-Fontanelle” e palazzi signorili sparsi un po’ dovunque) che delle frazioni di Bellantone, Stelletanone e S. Anna. Perché tutte queste abitazioni, pure di significativo valore storico e artistico, sono lasciate in totale degrado? Perché non si provvede, per tempo, a una loro ristrutturazione e conseguente utilizzo per fini sociali e/o alberghieri? Perché non si rendono fruibili gli spazi sociali della frazione S. Anna, affidandoli ad Associazioni Culturali per lo sviluppo di Arti e Mestieri, con conseguente rivitalizzazione del Borgo? Le risposte a questi interrogativi possono essere solo di due tipi: inerzia o incapacità. E non vale la la solita scusa della mancanza di fondi, perché è certo che dall’Unione Europea sta piovendo un mare di denaro pubblico (soprattutto, attraverso i PNRR) molte volte inutilizzato, finalizzato anche alla ristrutturazione dei vecchi borghi.

Ma il progressivo spopolamento e degrado della nostra Comunità non è dovuto solo a questo fattore. Vi sono una serie di concause che, brevemente, vogliamo enunciare: la inadeguata presenza di servizi sanitari; l’assenza di spazi per l’Arte e la Cultura (sale della vita per la Conoscenza e la Coscienza Civica). È vergognoso, per esempio, che un patrimonio bibliografico, fotografico e storico, conservato negli anni con passione dal Maestro Michele Camilliti in casa sua, venga lasciato ancora lì incustodito e abbandonato, ed è altrettanto scandaloso che la biblioteca comunale non sia fruibile. Lo stesso vale per opere di grande valenza storica e culturale, come la “Divina Commedia in dialetto Laureanese” del Sac. Don Giuseppe Blasi che, dopo un iniziale riconoscimento pubblico, giace in scaffali polverosi ed è, al momento, semisconosciuta. Aggiungiamo che è inammissibile la scarsissima presenza di impianti sportivi per giovani e meno giovani, costretti ad andare fuori dal Comune per la cura e la rigenerazione del corpo e della mente. Questi sono soltanto alcuni esempi, purtroppo in negativo, di cose che potrebbero essere ricondotte alla positività se solo si volessero utilizzare al meglio e per la giusta via i fondi pubblici.

Ma occupiamoci, ora, delle proposte, già espresse pubblicamente da qualcuno di noi:

  • L’apertura quotidiana della Chiesa di S. Antonio, mediante accordi con la Curia vescovile, attraverso l’impiego di personale di pubblica utilità o di associazioni culturali di volontariato, in modo che questo autentico gioiello semisconosciuto sia visitabile per buona parte della giornata.

  • La possibilità di rendere visibili i reperti antichi della città di Borrello, qualcuno dei quali, come il crocifisso ligneo, ancora custodito nella chiesa del Carmine.

  • La rimozione del terrapieno all’interno del convento di S. Antonio e la ricostruzione del chiostro interno, ottima sede per rappresentazioni, eventi, concerti. Sarebbe anche auspicabile un accordo con i conduttori della Società Operaia confinante, per la sua pulizia e per la messa in sicurezza, quanto meno della facciata esterna.

  • La creazione sulla via Belvedere di una passeggiata pedonale sopraelevata che sarebbe molto funzionale, non solo per lo spostamento a piedi dal centro di Laureana al centro di Bellantone ma per estasiare il “passeggere” con la veduta dell’intero anfiteatro naturale della Piana di Gioia Tauro/Rosarno, delimitata dai promontori di S. Elia e del monte Poro, e i bellissimi tramonti sul Tirreno proiettati sulle isole Eolie.

  • La riconversione delle strutture sportive esistenti a Laureana e Bellantone in impianti per gli atleti paralimpici, in modo da poter organizzare almeno un evento all’anno di rilevanza regionale. Per questi progetti è necessario non solo il sostegno dei politici e dei parlamentari europei, ma pure dei laureanesi impegnati nelle associazioni a supporto dei disabili, come l’AIDA, protagonista, tanti anni fa, di quella stagione che ha portato brillanti risultati nel tiro con l’arco o l’Assipromos Regionale Calabria APS, tuttora attiva anche nel nostro territorio.

  • La Fiera di S. Gregorio dovrà essere concepita in modo differente da quello attuale, che la vede ridotta al ruolo di mercato esteso con qualche bancarella in più. Compatibilmente con gli spazi e i tempi, dovrebbe tornare alle origini, quando perdurava per più giorni, era molto più varia ed esponeva l’eccellenza di prodotti e manufatti locali. Lo stesso dicasi per la festa di S. Pasquale e di S. Rocco. In particolare, per questi due eventi, bisognerebbe uscire dalla logica puramente musicale e di intrattenimento e introdurre elementi che possano produrre risorse monetarie, piuttosto che impiegare fondi soltanto in uscita.

  • Sarebbe importante prendere atto, insieme ai comuni vicini, che è necessario un forte impegno per la valorizzazione della montagna sovrastante il nostro abitato, attraverso la realizzazione di una rete stradale sicura e idonea ad essere percorsa tutto l’anno, abbandonando le solite pratiche di rattoppi e di riempimenti alla meno peggio che si dissolvono con le prime piogge. Altrettanto importante sarebbe chiedere la realizzazione, al Comando delle unità forestali, ambientali e agroalimentari, di opere che possano attirare turisti e visitatori, quali, ad esempio, un gruppo di case sugli alberi.

  • In tema di viabilità, sarebbe necessario un forte impegno per il ripristino delle comunicazioni con Plaesano e Feroleto (e quindi anche con Galatro), non attraverso la strada del cimitero, la cui messa in sicurezza per l’intero tratto sarebbe molto dispendiosa, ma tramite la realizzazione di un nuovo tratto, da Stelletanone a Plaesano, che dovrebbe confluire nella via Insardà. Sarebbe inoltre importante pensare a un progetto (per esempio, la costruzione di una tangenziale) che eviti il transito dei mezzi pesanti nel centro storico.

  • Si potrebbero valorizzare le case minuscole esistenti nei centri storici del comune, attingendo a risorse europee per un progetto di riqualificazione finalizzato all’accoglienza turistica, che potrebbe richiamare anche molti emigrati, o i loro discendenti, sparsi nei Paesi europei e nelle Americhe o in Australia, che in tal modo non reciderebbero completamente i legami con le loro origini.

  • Già da molti anni, avevamo suggerito alle passate amministrazioni comunali, ma lo riproponiamo con forza in questo nostro progetto Politico, il ripristino o la creazione ex novo, di sentieri da percorrere a piedi: ad esempio quelli degli antichi mulini ad acqua, o la risalita, fino alle Terme di Galatro, della fiumara “Anguilla” o il vecchio cammino che da Laureana, passando per Candidoni, portava a Serrata, noto con la filastrocca dialettale: “’na calàta e ‘na nchianàta tirituppit’a Serrata”.

  • Vogliamo anche ribadire con determinazione la necessità di creare attività produttive non promettendo così, tanto per dire, centinaia o migliaia di posti di lavoro, ma indicando dei percorsi reali e realizzabili come la costituzione di una Cooperativa di Comunità capace di aggregare le migliori risorse imprenditoriali e associative presenti sul territorio per il conferimento e la vendita di tutti i nostri prodotti, con un marchio unico registrato, che potrebbe anche portare il nome della nostra cittadina.

  • Di fondamentale importanza per la Popolazione tutta è la creazione di un impianto di depurazione dell’acqua potabile, in modo tale che tutti i cittadini possano usufruire di questo bene di prima necessità, senza dovere necessariamente comprare l’acqua nelle bottiglie di plastica, contribuendo, in tal modo, all’inquinamento e al degrado del nostro Pianeta.

  • Riguardo alla tutela dei nostri bambini, abbiamo notato con piacere ch’è stato reso praticabile il parchetto giochi di fronte al Municipio e prospiciente l’Asilo Infantile che, fino a pochi anni fa, era un obbrobrio di cemento. La stessa cosa, purtroppo, non possiamo dirla rispetto ad altre opere pubbliche già realizzate o in corso di realizzazione, come la Villa Comunale di Laureana dove, a fronte di un pullulare giornaliero di bambini che frequentano la scuola di primo grado, e pure giocano prima o dopo le lezioni o nei pomeriggi, si è ritenuto opportuno diminuire il verde pubblico riempiendo gli spazi con una colata di cemento grigio e senza cuore. Lo stesso dicasi per le scalette che collegano il quartiere “Liberato” con il quartiere “Capitano”: il grigio regna sovrano, mentre i cedri che da anni fiancheggiavano la gradinata non ci sono più. Preghiamo tutti i lettori di voler prendere queste nostre critiche solo in senso positivo e, soprattutto, propositivo; non è nostra intenzione essere contro nessuno ma è nostro fermo intento contribuire a una dialettica costruttiva per il bene della Collettività. A tal proposito, proponiamo, per il futuro, che per tutti gli interventi riguardanti opere di Pubblica utilità, vengano convocati, preventivamente, Consigli Comunali aperti affinché tutti i cittadini possano esprimere il proprio parere.

  • Dall’infanzia all’anzianità: riteniamo determinante la messa in opera di strutture riguardanti la salute fisica e mentale dei nostri anziani; non è pensabile, assolutamente, “appatumàre” i numerosi anziani presenti nella nostra cittadina, solamente, offrendo loro la possibilità di usufruire di una “colonia estiva”.

  • A tutela di anziani e disabili soprattutto, ma più in generale di tutti noi, vorremmo che le strade del paese fossero più facilmente percorribili. Le buche e le irregolarità del cemento o delle mattonelle mettono spesso a rischio l’incolumità di chi cammina a piedi. Una rete stradale più attenta al pedone incentiverebbe i cittadini a camminare a piedi, diminuendo il traffico automobilistico, davvero eccessivo per un piccolo paese come il nostro, e migliorando la qualità dell’aria.

  • La ripiantumazione di alberi, dove gli stessi sono seccati e in tutti gli altri luoghi del paese ritenuti idonei, contribuirebbe in modo significativo non solo al miglioramento estetico della nostra cittadina ma, soprattutto, alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente.

Quanto detto è subordinato a una condizione importantissima: l’impegno e, se necessario, la lotta per ottenere la messa in pratica delle proposte sopra esposte, a partire dalla realizzazione di impianti e servizi sanitari per la tutela del diritto alla salute di tutta la popolazione residente nel nostro Comune e in tutti i paesi del circondario.

Ovviamente, in un dibattito popolare e politico, tante idee potrebbero ancora manifestarsi ed essere realizzate. Esponiamo qui, soltanto alcune nostre proposte programmatiche mettendoci in ascolto, e con l’augurio di un Buon Futuro per Tutte e Tutti Noi!!!

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